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al testo di Roberto Maggiani
Un tango onesto
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Già il titolo smorza i toni, allontanandosi dal pericolo di un melenso omaggio al tango. Qui, invece, è tutta unaltra storia. Il tango che tu ami e danzi potrebbe essere la Dublino di Joyce, o la Milano dei Navigli di Testori. Certo, paragoni azzardati perché nelle due città tutto accade in maniera sconnessa, fuori, apparentemente, dalla norma di un vivere considerato "buono", infatti in questi due luoghi/metafora del mondo "the time is out of joint". Ma è proprio in questo che leggo laffinità tra le tre metafore: il "tuo" tango, Roberto, è come un continuo tendere/accostarsi al bello e al buono, consapevole dei limiti con cui si ha a che fare. Il corpo stesso è il luogo della ricerca etica, estetica, morale. E nel tango la sfida è proprio quella di rimanere in una sorta di cerchio aperto, paradosso geometrico dove, dallinterno, la meraviglia dellarmonia del ballo vuole essere paradigma di un ideale che rende ogni movenza - oso dirlo - aspirazione a una bellezza universale e originaria. Oltre questo nostro errare, oltre il luogo dove "the time is out of joint". Oltre la bruttezza dei bruti. Appunto, un gesto "sacro".
E come dire della necessità di trovare unarmonia che ci appartenga anche nel bel mezzo del caos. Il tango, con la sua passione "geometricamente" raccontata, diventa questo spazio intatto, la cosa che fa dire: è bello! perché labbraccio è metafora di un equilibrio meraviglioso fra corpo ed anima.
Quello che conta è il senso che diamo alla nostra esistenza.Il rispetto per la nostra vita è un sentimento che ci avvicina tutti e in un crescendo sempre più coinvolgente il poeta, spinto dal desiderio di comunicare il suo messaggio positivo, esorta, con cognizione di causa ,ad una vita senza arrendersi "tango onesto". Grazie